Etnopsi: un incontro-dibattito a Fermo
Il 12 giugno Natale Losi presenterà a Fermo la sua Scuola di Psicoterapia “Etnopsi” e gli elementi essenziali dell’approccio etno-sistemico-narrativo (esn).
In questo approccio è essenziale che ci sia la responsabilità singolare del soggetto, perché possa esserci realmente una cura e non una assistenza passiva e cronicizzante; l’esperienza esn mostra che può esserci anche nei migranti più in difficoltà uno spazio per la soggettività e la responsabilità. Ciò che rende esn una buona pratica è il porre al centro la questione del soggetto e il suo discorso, quindi non un intervento sulla patologia da eliminare o correggere, ma una costruzione, anzi una co-costruzione, di un progetto con un soggetto straniero in difficoltà.
Si parla di co-costruzione, di “con”, perché il terapeuta esn sa che anche il suo intervento isolato sul paziente talvolta non è utile, spesso non può neppure iniziare senza altri apporti. E’questa interazione che rende complesso l’intervento con il soggetto in difficoltà e richiede grande duttilità sul versante del terapeuta ed è per questo che l’approccio esn è costruito attraverso un intreccio di diverse discipline, ma soprattutto dai punti di incrocio fra queste discipline.
Quindi il primo cambiamento si rende necessario da parte degli operatori stessi, della loro responsabilità, per configurare uno spazio per la narrazione del migrante, perché il “malato” passi da “assistito” a protagonista della sua storia, a portatore di una domanda, anche inespressa, anche agita nella violenza. Fondamentale è il posizionamento dell’operatore per permettere una ri-narrazione, ovvero pensare a interventi che, tenendo in grande considerazione la narrazione del paziente, la influenza e rimodella per offrire la prospettiva di una storia che cura.
La narrazione e il racconto espletano una funzione sia terapeutica che preventiva in quanto riescono a introdurre un movimento in situazioni apparentemente bloccate, ripetitive e patologiche.
Se i sintomi, per quanto, bizzarri, lontani da noi, a volte terribili, sono espressione della cultura del migrante, l’unica che ha trovato per dare forma alla sua disperazione, il trattamento non può mirare a una loro soppressione o riduzione, ma piuttosto a un diverso equilibrio, a un diverso assestamento di quelli che la teoria esn definisce come la narrazione attraverso i 4 assi:
- Il rapporto fra i generi
- Il rapporto fra le generazioni
- Il rapporto tra umili e potenti
- Il rapporto fra mondo visibile e mondo invisibile, con una particolare attenzione al rapporto tra il mondo dei vivi e quello dei morti
Nuova Ricerca Agenzia Res, attraverso la convenzione stipulata con Etnopsi, intende promuovere una strategia sperimentale di rete sul territorio, che consenta la realizzazione di sinergie mirate a migliorare la qualità dei servizi offerti alla popolazione immigrata ad alta vulnerabilità e ad offrire opportunità formative, aggiornamento supervisione e consulenza specifica sulle tematiche dell’immigrazione e dei migranti con disagio mentale.
Vi aspettiamo martedì 12 giugno ore 17:00 a Fermo presso la sala conferenze “Nuova Famiglia”, via Marchetto Morrone, 3.
IL PROGRAMMA