Fare scelte che migliorano il mondo
Chi deve fare scelte strategiche per la propria organizzazione sa ormai da tempo che ogni decisione ha un impatto più ampio che non quello circoscritto al proprio ambito o contesto di attività (che sia un mercato, un territorio o più generalmente una tematica). Concetti come la sostenibilità, l’impatto sociale o ambientale, la crescita assumono oggi un nuovo significato. Non è solo una questione ambientale (in senso climatico), ma è proprio una questione di osmosi (per utilizzare un termine biologico che mi pare abbastanza chiaro). Chi è a capo di un’organizzazione (e vale per le imprese come per le istituzioni) dovrebbe adottare questo ragionamento: non mi preoccupo solo dei miei interessi o delle cose che hanno un diretto ritorno sugli stessi, ma mi occupo anche di tutto quello che ci sta attorno. Cultura, qualità della vita, educazione, ambiente decidono della qualità anche delle risorse di cui l’organizzazione ha bisogno. Per fare un esempio molto semplice: perché un’azienda dovrebbe preoccuparsi della vita sociale e del livello di istruzione del proprio territorio? Semplice, perché è da quello che poi con più facilità possono nascere i talenti di cui avrà bisogno in futuro. All’orizzonte di chi deve compiere delle scelte quindi, si affacciano domande nuove che comportano opportunità più interessanti e responsabilità più ampie.
Questa, come è stato detto e scritto in più parti, è un’epoca di transizione. E vorrei soffermarmi su queste due parole, “epoca” e “transizione” che non ho scelto a caso o perché vanno di moda. Dal mio punto di vista questa definizione restituisce molto l’idea di una lenta trasformazione. Questa trasformazione ha due caratteristiche fondamentali che non possiamo ignorare e che, al momento, non possiamo pensare di cambiare. La prima è che genera cambiamenti che altereranno in maniera radicale il mondo in cui viviamo, toccando tutti gli aspetti: dalla nostra quotidianità al modo in cui vedremo il futuro. La seconda è che la velocità con cui si manifesta è impercettibile rispetto a quella a cui siamo abituati a vedere i cambiamenti. La tecnologia, per esempio, sviluppa cambiamenti che possiamo vedere all’istante (come quando lo smartphone ci permette di pagare il conto del ristorante) e altri che modificano le nostre vite sul lungo periodo (come il modo di costruire relazioni con altre persone). Il risultato è che chi vive quest’epoca rischia di non accorgersi del processo di cambiamento e dei suoi effetti pur essendoci immerso.
Le scelte che si fanno durante questo periodo di cambiamento hanno un potenziale maggiore che in altre situazioni perché possono sfruttare la leva del cambiamento in atto. In alcuni casi possono determinare non soltanto il successo di un’operazione ma la sopravvivenza stessa dell’organizzazione che le mette in atto. Ma, nonostante tutte le avversità il senso di disorientamento, ci sono nuove pratiche, nuovi strumenti e nuovi possibili scenari che ci aspettano. Per questo motivo è necessario (forse anche utile) provare a farsi un’idea più chiara dell’ecosistema in cui siamo immersi e di come il sistema complesso in cui viviamo si comporta. Con queste premesse è stata ideata e organizzata la prima “Choice conference” in programma a Madrid (e nel resto del mondo attraverso la partecipazione da remoto) dal 18 al 20 ottobre prossimi. Sarà l’occasione per esplorare i multipli flussi di discontinuità e cambiamento in atto, di dare un senso agli scenari futuri grazie al racconto e alla condivisione di storie reali, di prendere ispirazione per inaudite possibilità,di imparare nuovi approcci, metodi e strumenti utili per la propria organizzazione.

Questa conferenza è pensata per tutti coloro che credono di dover fare, nel prossimo futuro, scelte che potranno migliorare non soltanto il proprio business, ma anche la propria vita. Per chi crede che le proprie scelte, insieme a quelle di altri, possono avere un impatto sul mondo intero costruendo quella che solitamente chiamiamo civiltà. La conferenza è dedicata agli imprenditori lungimiranti, agli innovatori e ai decision maker di qualsiasi tipo di organizzazione, ai consulenti che si occupano di cambiamento, a chi si occupa di sostenibilità e rigenerazione, ad artisti e storyteller, ai giovani che stanno in questo momento dando forma al loro futuro professionale e a chiunque si preoccupa di fare buone scelte per il futuro. Per tutti questi è l’occasione di incontrarsi e trovare il modo di fare scelte che miglioreranno il mondo.